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Tenute Rubino. Viaggio nella terra del Susumaniello

Tenute Rubino è una delle eccellenze enologiche nel territorio salentino.

Posizionata nell’alto Salento, a Brindisi, la cantina conta ad oggi oltre 270 ettari di vigneti distribuiti tra le 4 tenute: Jaddico, Marmorelle, Uggio e Punta Aquila. Le 4 tenute, dislocate in luoghi differenti per terreno, soleggiamento e ventilazione, permettono di ottenere uvaggi diversi, espressione delle caratteristiche del territorio. 

Nonostante la storia relativamente recente, questa azienda salentina ha cambiato completamente il suo assetto nel tempo. Dall’attività esclusiva di viticultori negli anni 60-70 è oggi una tra le più grandi realtà produttrici di vini d’eccellenza del Salento.

Tommaso Rubino, fondatore dell’azienda Tenute Rubino, da grande sostenitore del Salento e con sguardo aperto alle potenzialità di questo territorio, puntò all’acquisizione delle tenute agricole sulle quali furono impiantati i vitigni per la produzione e imbottigliamento dei propri vini.

L’ulteriore svolta dell’azienda, quella che le permetterà di posizionarsi sugli attuali mercati mondiali, si ha grazie a Luigi Rubino, figlio di Tommaso. Luigi con estremo coraggio e lungimiranza si accorse della necessità di combinare la qualità del prodotto e la sua territorialità, alle moderne strutture produttive. Nel 2000 venne infatti inaugurata l’attuale sede aziendale, una cantina tecnologicamente avanzata che non manca mai di ricordare e celebrare il proprio legame con il territorio.

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Oggi l’azienda Tenute Rubino esporta la maggior parte del suo prodotto in ben 23 Paesi del mondo.

Le radici antiche della Tenuta di Jaddico

Brindisi in epoca romana era colonia latina e il più importante centro di produzione di anfore olearie e vinarie dell’intera Puglia.

Nella zona archeologica di Giancola in particolare, sono state rinvenute le antiche fornaci romane di produzione di dette anfore.

Proprio nella Tenuta di Jaddico (oggi proprietà di Tenute Rubino) sono stati rinvenuti numerosi resti di anfore romane datate dal II sec. a.C.. Le anfore qui prodotte sono state rinvenute anche in molti Paesi del bacino del Mediterraneo, dimostrando la diffusione dei prodotti di questo territorio.

Per approfondire la storia di questo territorio e delle sue fornaci, leggi l’interessante articolo su “La produzione delle anfore nelle fornaci di Apani e Giancola in età romana”.

Un progetto di recupero per puntare al futuro

La Tenuta di Jaddico è la più rappresentativa dell’azienda. Una estensione di 200 ettari, tra la superstrada Brindisi-Lecce e il mare Adriatico che fa da orizzonte alla terra rossa della tenuta.

Pare che questa zona debba il suo nome “Jaddico” a indicare “Gallo”, forse come rimando al passaggio dei popoli Gallici su questa terra nella rotta verso l’Oriente.

La Tenuta di Jaddico ha un’importanza particolare non solo per il suo passato storico. Qui nasce e si fonda un grande progetto di Luigi Rubino, ossia il recupero di uno dei vitigni autoctoni del Salento: il Susumaniello.

Il nome “Susumaniello” deriva da “asinello” e rimanda alla memoria dell’asinello che passava tra i filari di vite trasportando i grandi cesti carichi d’uva.

Susumaniello, un vitigno in estinzione

Questo tipo di vitigno ha una caratteristica che è quella di avere un uvaggio che si carica di moltissimi frutti nel periodo giovanile. Torna, anche qui, l’immagine dell’asinello carico tra le vigne.

Con il passare degli anni, il vitigno del Susumaniello arriva ad avere una resa di 1 Kg per pianta; questo fece si che gran parte delle piante fossero estirpate per essere sostituite con vitigni a resa maggiore. Luigi Rubino ha fatto di questo vitigno il fulcro di un progetto di recupero della coltivazione territoriale. Un vitigno, quello del Susumaniello, presente solo in Salento e dal quale oggi Tenute Rubino produce ben 4 etichette tra vini rossi, rosati e spumante.

La Cantina Tenute Rubino

L’accoglienza nella cantina Tenute Rubino avviene in un moderno e funzionale spazio di ingresso nel quale si ha un primo assaggio di benvenuto con le bollicine di Tenute Rubino.

Da qui si accede ad uno spazio quasi museale nel quale grandi immagini alle pareti raccontano la Tenuta stessa. I campioni di terra, raccolti in piccole teche, ricordano da dove nascono gli uvaggi della cantina e le bottiglie fanno bella mostra di sé animando lo spazio.

Anna Cozzolino (responsabile enoturismo della cantina) ci racconta la storia delle Tenute, la passione della famiglia Rubino e la lungimiranza di Luigi Rubino e di sua moglie Romina Leopardi.

Da questo spazio si raggiunge, per effettuare una visita completa ed esplicativa, la zona di produzione e imbottigliamento con i grandi silos che custodiscono i preziosi nettari dei vigneti.

La visita si conclude con la vista dall’alto della suggestiva barricaia.

Attualmente Tenute Rubino ha in progetto la costruzione della nuova sede aziendale. La nuova cantina nascerà sul suolo di Jaddico, a sottolineare ancora una volta l’importanza del legame con questa parte del territorio e con la sua antica storia.

Il Wine Tasting fronte mare

Per degustare le etichette dell’azienda, ci rechiamo a Brindisi presso la Vinoteca Numero Primo sul lungomare. La location è perfetta, siamo proprio di fronte al mare. In un moderno dehor totalmente vetrato possiamo ammirare di continuo il paesaggio e i riflessi dell’acqua, in una atmosfera curata e molto rilassante.

Qui il wine tasting è accompagnato da un abbinamento di prodotti tipici locali rielaborati in una chiave moderna. Ottimo lo staff del wine bar attento a tutte le necessità della clientela.

Le etichette di Tenute Rubino

La produzione della cantina Tenute Rubino offre numerose etichette frutto dei vari vitigni. Vini rossi e rosati sono prodotti da uve di Primitivo, Negroamaro, Susumaniello, Malvasia Nera, Ottavianello. I vini bianchi sono prodotti da uve di Vermentino, Aleatico, Minutolo, Malvasia Bianca.

Il richiamo alla storia del territorio ritorna ancora una volta nei nomi delle etichette dei pregiati vini di questa azienda. Un rimando che denota l’amore per questa terra e la sua storia millenaria.

Nascono così il Visellio e il Saturnino, che devono il proprio nome a quello di due dei maggiori gestori delle fornaci in epoca augustea, nome ritrovato inciso sui resti delle numerose anfore rinvenute nella Tenuta di Jaddico.

O il Torre Testa, che deve il suo nome alla Torre costiera, appunto Torre testa (detta anche Capo Gallo) costruita nel XVI secolo sul promontorio a sud della città.

Visita con noi la cantina Tenute Rubino!

Per visitare la Cantina Tenute Rubino CONTATTACI e richiedi informazioni sul nostro Wine Tour alto Salento.

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